Focus Lab sta attualmente accompagnando Art-Er e Regione Emilia-Romagna in un percorso di Stakeholder Engagement con l’obiettivo di coinvolgere e accompagnare  imprese del territorio emiliano-romagnolo ad affrontare le implicazioni dei cambiamenti climatici.

Il percorso, iniziato a fine 2021, ha previsto diverse attività di coinvolgimento: 2 webinar informativi, una survey online, 3 focus group con imprese di diverse filiere produttive (Meccanica, Edilizia, Agro-Food) e 2 webinar di formazione.

Questo articolo sintetizza i risultati dell’indagine svolta tra fine dicembre e inizio gennaio che ha coinvolto oltre 300 imprese di grandi, medie e piccole impresa di 13 filiere produttive.

L’indagine on-line si è posta l’obiettivo di rilevare le percezioni e le conoscenze delle imprese del territorio rispetto ai cambiamenti climatici, le problematiche in corso, ile pratiche gestionali in corso, gli strumenti di mitigazione, di adattamento, le priorità future e i bisogni di supporto.

Risultati dell’indagine su conoscenze, pratiche in corso, ostacoli, priorità

Più di tre quarti delle imprese ha sottolineato di essere a conoscenza dei rischi che corrono a causa dei cambiamenti climatici. La maggior parte di esse, inoltre, si aspetta di osservare impatti negativi sulle proprie attività rispetto a diverse matrici quali: la catena di fornitura e distribuzione, l’accessibilità alle materie prime e le strutture aziendali. Opposta, invece, è l’aspettativa per quanto riguarda la variazione della domanda di prodotti e servizi. La gran parte delle aziende, infatti, ritiene che i cambiamenti climatici porteranno possibili opportunità positive.

Circa tre quarti delle imprese partecipanti dichiarano di aver cominciato a sviluppare azioni indirizzate alla mitigazione o all’adattamento ai cambiamenti climatici.

L’attenzione è ancora prevalentemente indirizzata alla mitigazione al cambiamento climatico, mentre azioni di adattamento vengono realizzate con meno frequenza.

Le principali azioni realizzate riguardano in primo luogo l’efficientamento energetico di impianti e strutture aziendali, l’uso di tecnologie a minor consumo energetico, a seguire l’acquisto da fonti energetiche rinnovabili, l’autoproduzione di energia ad esempio con impianti di cogenerazione.

Da segnalare che il trenta per cento delle aziende dichiarano di utilizzare energia da fonti rinnovabili. Sono adottati vari strumenti gestionali per ridurre le emissioni climalteranti e per valutare gli impatti energetici come ad esempio certificazioni del sistema gestionale energetico ISO50001, impianti di co-generazione, impianti fotovoltaici, calcolo della Carbon Footprint anche se ancora in pochi casi, riferimenti a standard energetici di settore, interventi sulle strutture.

Tuttavia circa l’ottanta per cento non comunica le proprie emissioni climalteranti; in modo simile non hanno un piano spostamenti casa-lavoro per ridurre le emissioni indirette.

Solo il dieci per cento delle imprese dichiara di aver definito obiettivi specifici per ridurre le proprie emissioni climalteranti e il venti per cento in parte.

La gran parte delle imprese non ha messo in campo azioni di adattamento. I pochi casi riguardano la gestione delle acque e misure di sicurezza delle strutture e infrastrutture.

Rispetto agli ostacoli all’innovazione gestionale in ottica di mitigazione, più del venti per cento dichiara di non considerare prioritario il tema e di avere poca conoscenza degli strumenti e azioni di mitigazione di adattamento utilizzabili per le imprese.

L’indagine ha fatto emergere la necessità di supporto su vari aspetti: per l’efficientamento tecnologico e strutturale, di formazione e aggiornamento, ed esempi di buone pratiche.